Gualtieri: «Ecco perché Milano sarà la capitale del food»

Milano può diventare la capitale mondiale del food. Ne è convinto Marco Gualtieri (nella foto) presidente e ideatore di Seeds&Chips-Milano Cucina. Già fondatore di TicketOne nel 1997 e di altre start-up, l’imprenditore si schiera in prima linea per valorizzare l’eredità di Expo 2015 e focalizzare l’attenzione sulla città di Milano e sulla cultura agroalimentare ed enogastronomica del nostro Paese.

Il dopo-Expo, secondo Gualtieri, «rappresenta un’opportunità enorme per la città e per il nostro Paese che conta oltre 2,2 milioni di imprese nel settore. Milano, con le sue eccellenze nel campo della tecnologia e dell’innovazione, può diventare davvero una capitale mondiale del food, come ha dichiarato il sindaco Beppe Sala».

Dal 4 all’11 maggio 2017 si terrà la Milano Food Week, la prima settimana di iniziative dedicate al food. Tra gli eventi principali c’è la terza edizione di Seeds&Chips (8-11 maggio a Fiera Milano Rho), summit internazionale dedicato alla food innovation che coinvolge centinaia di start-up, aziende del food e del tech, università, istituzioni nazionali e internazionali, investitori, acceleratori e incubatori con l’advisory scientifica del Cnr.

«Seeds&Chips è stata pensata per cogliere l’opportunità di Expo e portarne avanti i temi dopo il 31 ottobre 2015», spiega Gualtieri a Foodcommunity.it. «Abbiamo scritto un manifesto dal titolo “Milano capitale mondiale del food” che ha raggiunto il suo obiettivo quando il sindaco Sala e l’amministrazione hanno deciso di cavalcare questa idea per lo sviluppo e la competitività internazionale di Milano, ora serve che tutti i protagonisti del settore facciano la loro parte».

Sala, ex commissario unico di Expo, «ha capito più di tutti la portata dell’evento con un’ampia visione, si è personalmente esposto per dire che dobbiamo avere il coraggio di candidare Milano come città leader nel mondo per l’innovazione del settore food».

Quello di Milano capitale mondiale del food deve quindi essere considerato un evento-contenitore per riunire tutti gli addetti ai lavori e fare da propulsore per altre attività, come succede già con il Salone del mobile.

«Nel mondo del cibo noi italiani siamo conosciuti, siamo credibili, dobbiamo esserlo anche nella food innovation, anche con l’aiuto dello Stato attraverso strumenti a favore delle startup del settore, dalle quali parte lo sviluppo di tutto il sistema del futuro», sostiene Gualtieri. «Il rilancio dell’economia, infatti, non può prescindere dal rilancio delle start-up a livello internazionale in tutti i settori, compreso il food».

Le nuove tecnologie, conclude l’imprenditore, «consentono di affrontare le sfide del futuro e di cambiare un settore ancora troppo legato al passato. In questo senso l’area del dopo-Expo giocherà un ruolo importante visto che lì nascerà il centro dell’innovazione Human Technopole che metterà al centro anche il binomio cibo-salute».

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