Baladin ha fatto 30… e punta già al 31

C’è aria di festa nelle Langhe piemontesi. Dal 13 al 17 luglio a Piozzo, piccolo paese in provincia di Cuneo, la birreria artigianale Baladin celebra i suoi 30 anni di attività, di cui 20 da brewpub (produzione e vendita diretta di birra). Quella di Baladin, che in francese antico significa “cantastorie”, è una filosofia romantica profondamente radicata nel territorio (“Perché la birra è terra” è il suo motto), ma è anche un esempio imprenditoriale nel settore food & beverage.

L’azienda punta sulla propria coltivazione e produzione delle materie prime, con attenzione alla sostenibilità ambientale e all’uso dell’energia grazie a tecnologie avanzate e a una squadra di ingegneri interni. A ciò si aggiunge una precisa strategia di business che ha permesso a Baladin di raggiungere un fatturato consolidato (produzione, distribuzione, mescita diretta) di circa 25 milioni di euro nel 2015.

Dietro a questo successo c’è il lavoro di Matterino “Teo” Musso, classe 1964, figlio di contadini che nel 1986 ha avuto il merito di costruire dal nulla un nuovo mondo e oggi è considerato il “papà” della birra artigianale italiana.

«Il 65% del giro d’affari riguarda la distribuzione diretta della nostra birra e di altri prodotti alimentari artigianali a 8 mila clienti in Italia attraverso la società Selezione Baladin», spiega Musso a MAG. «Il 15% del fatturato proviene invece dalla vendita in 30 Paesi all’estero, il 10% dai locali di proprietà e il restante 10% attraverso Eataly». L’amicizia tra Musso e Oscar Farinetti ha anche portato alla nascita del progetto Birreria che ha lo scopo di creare dei brewpub all’interno di alcune strutture di Eataly, tra cui le sedi di New York e Chicago.

Il fiore all’occhiello di questi primi 30 anni è il nuovo birrificio a Piozzo per il quale «abbiamo investito circa 12,5 milioni di euro», racconta Musso. «In un’area di 70 mila metri quadrati ci saranno un nuovo impianto di produzione e una sorta di parco tematico aperto al pubblico», frutto del recupero di un vecchio cascinale, oltre alla sede esterna per gli studenti del master di alto apprendistato per mastri birrai dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.

C’è poi Casa Baladin, ristorante birraio con cinque camere da letto e bagno turco che Musso definisce «più una voragine di marketing che un vero business perché costa 100 mila euro l’anno», dove il prezzo minimo a notte è di 120 euro per una stanza doppia e la cena va dai 25 ai 55 euro a testa.

Oltre a Cuneo, Baladin è presente in tanti altri luoghi d’Italia e in Paesi stranieri, da Milano a Roma, da Torino a Essaouira (in Marocco) e si occuperà anche della gestione del birrificio all’interno di Fabbrica italiana contadina a Bologna, altra iniziativa di Farinetti. Entro il 2017 è inoltre previsto il progetto “Baladin Africa” rivolto al mercato locale, con coltivazioni di terreni e impianti fra Durban e Johannesburg.

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