Barbieri e l’ingrediente legale del suo nuovo format

Aprire un ristorante e renderlo un business profittevole è una sfida per qualsiasi imprenditore. Quando a lanciarsi in un’avventura del genere è uno chef, quest’ultimo ha spesso bisogno di un supporto manageriale per avere successo e non rischiare di chiudere dopo poco tempo. Da questo principio nasce la collaborazione tra Bruno Barbieri e lo studio legale Sapg, che ha messo a disposizione dei cuochi un servizio à la carte per l’apertura dei loro ristoranti.

Si tratta di una consulenza a 360 gradi che segue il progetto in tutte le sue fasi, dall’affitto o acquisto della location alla realizzazione del budget, fino alla gestione dei processi dell’impresa. Questa iniziativa si è tradotta a giugno 2016 nell’apertura di Fourghetti, il nuovo ristorante di Barbieri a Bologna. Ed è destinata a svilupparsi con l’esportazione del marchio all’estero, dagli Stati Uniti all’Asia.

L’avvocato Francesco Sibilla racconta a MAG che l’attività di consulenza pensata da Sapg (law firm con esperienza nel settore food, che ha un peso del 20% sul fatturato) permette allo studio legale di «diventare sarto del progetto attraverso la costruzione di un brand e di strutture societarie, passando dal semplice business consulting al management vero e proprio».

Tutti i player, dallo chef agli investitori e i consulenti, vengono messi al tavolo per partecipare insieme al Francesco Sibilla business plan strategico e finanziario. L’avvocato – spiega Sibilla – presidia la gestione di una parte del processo d’impresa e collabora all’interno dell’investimento previsto. «Così, da mero interlocutore tecnico e costo ulteriore mal sopportato dall’imprenditore, diventa un manager» il cui apporto è fondamentale per la buona riuscita del progetto.

La consulenza comprende il cosiddetto investment agreement, il contratto di a itto o acquisto della location, il marketing e la comunicazione del marchio del nuovo locale, la gestione dei fornitori, la sponsorship e le autorizzazioni amministrative.

Questo tipo di attività è rivolta soprattutto a realtà che non hanno un management strutturato ma godono di una forte presa dal punto di vista mediatico. Barbieri, giudice di MasterChef con un grande seguito di fan, rappresenta proprio il caso dello chef stellato che, non essendo al 100% un imprenditore, si avvale della consulenza di uno studio legale per scalare gli e etti economici dell’investimento.

«Un tempo eravamo tutti più sentimental-gastronomi, ma il mondo è cambiato», spiega Barbieri a MAG. «Oggi uno chef deve essere imprenditore di se stesso, non può stare chiuso dentro una cucina ma deve fare molte altre attività legate a questo mondo, deve andare a congressi e fiere, occupandosi allo stesso tempo dell’immagine e della gestione di più locali».

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