Ferrero mette al centro ambiente e responsabilità sociale

Responsabilità sociale e sostenibilità ambientale aiutano le aziende a crescere, non solo nei profitti, rendendole più credibili e competitive. “Condividere valori per creare valore” è la filosofia del gruppo Ferrero, che in occasione dei suoi 70 anni ha presentato a Roma il settimo rapporto di responsabilità sociale d’impresa.

La multinazionale nata nel 1946 ad Alba (che oggi ha 10,3 miliardi di fatturato, investimenti pari al 5,8% delle vendite e 22 stabilimenti sparsi in tutto il mondo) ha sottoscritto nel 2014 un accordo che prevede di dimezzare la deforestazione entro il 2020 e di bloccarla definitivamente entro il 2030.

Inoltre dal 2015 Ferrero è tra i membri del «Palm Oil Innovation Group» che punta a creare un equilibrio tra salvaguardia dell’ambiente, bisogni della comunità, benefici e fattibilità economica. L’azienda ha ribadito che, nonostante le polemiche, continuerà a usare il contestato olio di palma, ma lo farà in modo sostenibile e certificato al 100% (ricavato da zone non deforestate e con garanzie per i lavoratori).

Oltre ad assicurare ai suoi 40mila dipendenti un welfare all’avanguardia, Ferrero opera a sostegno delle comunità locali dove è presente nel mondo. Un esempio è la partnership con l’ong Save the Children, che realizzerà un progetto in Costa d’Avorio per garantire protezione ed educazione ai bambini vittime del lavoro minorile nelle piantagioni di cacao.

Un altro progetto si chiama Kinder + Sport e promuove stili di vita attivi tra le giovani generazioni, mentre il programma F-acts (Ferrero agricultural commitment to sustainability) punta sull’approviggionamento di materie prime da filiere sostenibili.

Nella foto: l’amministratore delegato Giovanni Ferrero

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